Eccomi arrivato al campo. Entro nella "caserma", poso lo zaino ed il sacco a pelo su di una branda che mi avevano detto di scegliere. Ho la finestra in fronte e la luce invade prepotentemente la grande stanza dove mi trovo.
Nervosamente inizio a disfare il bagaglio cercando la mimetica e le magliette verdi che avevo appositamente ricomprato per l'occasione, ed altre cose che mi ero portato , seguendo la lista del corredo che ci era stato suggerito. Incrocio lo sguardo sfuggente di un altro compagno che nervosamente mi sorride, rimettendosi anch'esso a prepararsi.
“Ma che ci faccio qua ??” Mi fermo un attimo non rendendomi conto se sono realmente li' o sto ancora fantasticando sul campo, come ormai facevo da quasi un anno, dal momento cioè in cui ne avevo sentito parlare da un amico, in una rovente giornata di luglio, stravaccato in buona compagnia sul bagnasciuga, nudi, come tanti trichechi al sole, cercando un po' di refrigerio dalla calura cittadina.
Il piazzale antistante il vecchio casale si riempie in poco tempo di persone: qualcuno si saluta festosamente, altri rannicchiati lungo il muro, schivi e diffidenti, scrutano la scena. Io mi aggiusto gli anfibi cercando di fare il primo della classe. Maglietta nei pantaloni perfettamente abbottonati, anche sulle tasche, postura marziale.
L'aria è pesante, realmente. Si palpa con nervosismo, che sta per succedere qualcosa. Il sole ancora alto, fa aumentare il sudore della tensione di noi, nuove reclute. Mi sento radiografato dalla testa ai piedi dagli 'anziani' e dagli ufficiali. Noto le prime simpatie, e l'assalto al bonazzo di turno...Poco dopo veniamo “implotonati”. Si comincia per davvero.
Passano minuti interminabili in cui iniziamo ad essere 'valutati ' dagli ufficiali. E' un gioco, certo, e tutti lo ribadiscono piu' volte. Ho la certezza che nulla di grave mi potrà succedere. Ma proprio perché stiamo giocando, la tensione è altissima e l'aspettativa ti toglie il fiato. Non è paura, ma tensione. L'adrenalina scorre a mille. Le prove ti costringono a misurarti con te stesso. Devi attingere a tutto quello che hai di piu' forte, di sicuro, di certo, perché è proprio quello il divertimento, la scommessa se ce la puoi fare o meno. La mente diventa incontenibile ed i pensieri si accavallano prepotenti. I brividi lungo la schiena non ti lasciano nemmeno per un istante. Ma è un gioco. E si vede bene...
Il reclutamento si conclude. Arruolati. !
Il sole lentamente cala ed aggiunge brividi allo stato d'animo già alle stelle.
La prima cena è conviviale. Dò una mano in cucina ed iniziano i primi veri contatti personali. Sale anche l'ormone....qualcuno già si lascia andare in effusioni con grande naturalezza. Sappiamo perché siamo qua. Tutti. Ci siamo venuti apposta !!! Se questo è lo spirito, allora veramente incontriamoci, conosciamoci, amiamoci, giochiamo con quello spirito di libertà senza i fardelli del nostro quotidiano, abbandonando il nostro ruolo sociale, orpelli, titoli, false immagini di noi stessi, proiezioni di cio' che vorremmo essere …
La notte regala la sua ombra in tutto il campo, nei corridoi, nelle camerate, nella stanza dedicata alle prove . I giochi di ruolo si liberano nella loro reale crudezza. E cosi' sarà per le ore successive.
Tre giorni insieme, spiriti liberi di volare con le proprie ali, corpi a confronto, lotte e prove di forza, carezze, l'odore del contatto, del sudore, una lacrima, un bacio rubato..
Come per magia tutto ha il suo compimento. Il campo è terminato.La carrozza ritorna zucca e le cenerentole rimettono i panni sdruciti del quotidiano. Ma nello zaino tutti riportano a casa la polvere e qualche stellina luccicante, ricordo del ballo con quel principe azzurro che tutti abbiamo abbracciato, amato, desiderato. Ognuno a suo modo, ma tutti abbiamo provato una emozione, piu' o meno forte, o lieve. Nuovi amici, nuove realtà. Il mondo ti appare piu' piccolo. Un altro campo si sta già preparando.
Grazie davvero a tutti per aver portato una ventata di vera...normalità.
Recluta Leonardo - Matricola 1183